Attività di cura comunitaria finalizzata a creare uno spazio di parola per favorire lo scambio di esperienze di vita, problemi e soluzioni. Nel corso degli incontri di gruppo si è favorita l’emersione delle esperienze personali rispetto ai servizi sanitari, riflettuto sul tema dell’alimentazione indagando cosa significa mangiare sano e cosa è possibile fare nel prorio quotidiano, condiviso cosa si sente di aver dato alla comunità e quanto questo ha avuto un impatto sulle vite delle persone.
Il laboratorio ha fatto emergere diversi temi e situazioni, in particolare legati alla solitudine, alla mancanza di solidarietà, alle presenza di relazioni personali critiche, alla deprivazione economica, all’oppressione e al razzismo. Inoltre, è stato evidenziato come la povertà e la fragilità spesso non permettano lo sviluppo di relazioni autentiche e solidali, ma bensì alimentino relazioni fallimentari e conflittuali. Nonostante le problematiche emerse, l’esperienza ha evidenziato anche aspetti positivi come la possibilità di stare in compagnia di nuove persone e di ascoltarsi a vicenda, la diminuzione di un senso di solitudine e isolamento, l’opportunità di scatenare bei ricordi, condividere esperienze private e comprendere meglio le difficoltà dei propri vicini di casa. Da un punto di vista metodologico, le attività hanno messo in discussione le dinamiche assistenziali e gli approcci medici top-down, creando uno spazio orizzontale all’interno del quale si è incoraggiata una reciproca co-responsabilità.